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Tre Sere Dirigenti - 3^ Serata


Martedì 17 novembre


Data: 30/08/2016


Sala Spinelli gremita anche per la terza ed ultima serata del percorso di formazione per dirigenti ed operatori di società sportiva e di comitato, svoltasi martedì 17 novembre scorso.
Ospiti d'eccezione della serata, condotta e moderata dal giornalista di Cremona 1 Giovanni Gardani, Manù Benelli, considerata la più famosa e titolata giocatrice di pallavolo della storia italiana, e Giorgio Bolzoni, allenatore in seconda della società VolleyBall Casalmaggiore Pomì. Un incontro dialogato, ben coordinato, molto pratico, che ha affrontato temi comuni per dirigenti e allenatori, durante il quale i relatori hanno fornito suggerimenti e spunti di riflessione frutto della loro esperienza sul campo.
Sul tema dell'importanza del rapporto con il territorio entrambi gli ospiti hanno sottolineato come, nelle loro esperienza personale, le scelte dirigenziali, che sono poi quelle che creano l'ambiente, di lavorare molto sul territorio di appartenenza della società sportiva, di creare dei legami, di valorizzare le potenzialità locali, si siano dimostrate vincenti, anche perchè il territorio ha dato un valore aggiunto all'esperienza sportiva.
Altro argomento affrontato l'aspetto educativo della vittoria e della sconfitta e quanto conti saper ripartire. Manù Benelli ha messo in luce gli aspetti legati alle sconfitte, che aiutano a crescere e ad apprezzare maggiormente le vittorie; saper perdere è una cosa che bisogna insegnare, partendo dai più piccoli, così come nel saper vincere c'è un'etica che deve tener conto del rispetto dell'avversario. Giorgio Bolzoni ha invece puntualizzato gli aspetti legati alla gestione della vittoria che, paradossalmente, è più difficile da gestire, perchè saper vincere crea ansia, si creano molte aspettative e bisogna mantenere alto il livello.
Il tema dell'attività giovanile e della crisi del settore, legata anche all'abbandono precoce, è stato sicuramente quello su cui si è concentrata buona parte della serata.
Sostanzialmente concordi sull'aspetto della "motricità perduta" dei bambini di oggi, che hanno perso gli spazi di gioco di un tempo (cortile, scuola, oratorio), un po' vittime anche di genitori iperprotettivi, sia Benelli che Bolzoni hanno sottolineato come lo sport fornisca gli strumenti per la crescita psicomotoria e di conseguenza sia necessario far fare sport anche ai più piccoli. Il problema sta nel saper indirizzare correttamente i bambini verso lo sport che più si adatta a loro, e non verso lo sport che piace ai genitori. Per questo è necessario educare anche i genitori, in modo che non creino false aspettative nei bambini, ma soprattutto imparino a rispettare le regole dello sport ed i ruoli. Successivamente entra in gioco anche l'allenatore che, oltre a trasmettere gli aspetti tecnici della disciplina, deve soprattutto trasmettere la passione. L'allenatore è prima di tutto un educatore, quindi è importantissimo garantire la qualità di queste figure, nelle cui mani affidiamo i nostri ragazzi.
Altro aspetto da non sottovalutare sono i rapporti con i genitori e tra i genitori e gli allenatori, che devono essere basati sulla fiducia e sul rispetto dei ruoli; per questo la figura del dirigente deve essere in grado di fare da filtro.
Sono stati toccati anche alcuni aspetti legati alla capacità di gestire il gruppo, all'interno del quale ognuno ha una passione personale, ma l'obiettivo da raggiungere deve essere comune, così come comune deve essere la modalità per raggiungerlo.